Le ragioni e gli obiettivi
"Didattica Urbana e del Territorio" di Varese
Le ragioni
Relegata ad un anelito e serrata da volontà esterne alla nostra disciplina, l'Architettura è stata sostituita da codici per lo più sterili, da un'elencazione di coefficienti numerici e da un insieme di formule obbligate e generalizzate da applicare ad un territorio, invece, ricco di peculiarità tanto diverse e stimolanti. La conoscenza e la conseguente valutazione di queste differenze consentì la realizzazione del nostro patrimonio architettonico.
Il tentativo di omologare modelli predeterminati, in chissà quali stanze, produce la "edilizia del degrado" : l'antitesi dell'Architettura.
Al "Principe illuminato", l'antico committente padrone e tutore del territorio ed orgoglioso coautore del paesaggio, è succeduto un apparato timoroso della "genialità propositiva", a volte consapevole della propria incapacità censoria, e per questo impegnato alla redazione di innumerevoli regole a garanzia di un prodotto edilizio "canonico" (?).
Fare dell'Architettura risulta così una trasgressione.
L'obiettivo
E' necessario ritrovare il Principe. L'intera società deve recuperare la volontà e gli strumenti per ricollocare gli architetti nel loro ruolo, magari ridiscutendolo, e fornire a tutti i fruitori le chiavi interpretative e giustificative dell'architettura realizzata. Contrariamente l'omologazione dei modelli in scala micro e macro ambientale, oggi imposti da soggetti spesso estranei alla cultura architettonica, verranno perpetuati.
Sviluppare una "coscienza del territorio" è quindi condizione indispensabile per garantire la nostra partecipazione al futuro dell'Architettura.
Lo strumento
La scuola, in ogni suo ordine e grado, rimane luogo primario per la trasmissione di messaggi importanti alla formazione del cittadino. Risulta pertanto necessario fornire gli insegnanti degli strumenti necessari a trasmettere, attraverso le varie discipline (in particolare quelle storico-umanistiche), le chiavi per visitare e valutare l'ambiente e le sue modificazioni : il monumento, il quartiere, la città, il paesaggio.
Seppure con qualche perplessità, originate dal carattere "impositivo" dei corsi di aggiornamento, certamente è opportuno che l'Ordine professionale concorra alla qualificazione di questo "contenitore" già operante e consolidato nella scuola. Per il raggiungimento dell'obiettivo è comunque necessario selezionare le tematiche da affrontare e redigere uno schema metodologico unitario (fra gli Ordini Provinciali) applicabile alle diverse realtà territoriali. L'efficacia della proposta dipenderà dalla capacità che i rappresentanti degli Ordini avranno di occupare spazi centrali nelle relazioni con le istituzioni scolastiche e di garantire la qualità dell'impegno assunto.
Materiali possibili
Forse prima dello studio della struttura del linguaggio è opportuno affrontare l'analisi dei significati contenuti nell'immagine ambientale.
L'indagine nella storia e nelle ragioni della trasformazione dell'ambiente fisico fornirà gli elementi per la comprensione dell'odierno paesaggio : emergeranno le cause che portano, ad esempio, la costituzione di un insediamento industriale o urbano da un ambiente agricolo. Ed ancora lo studio della storia locale rivelerà quali spinte socio-economiche hanno preteso tali modifiche.
La comparazione cronologica tra Piano di Fattibilità (P.d.F.) o Piano Regolatore Generale (P.R.G.), oppure semplicemente lo sviluppo insediativo e la composizione delle Amministrazioni locali mostreranno le ragioni determinanti la qualità odierna del territorio esaminato e fornirà altri codici per la lettura del paesaggio. Questa procedura riuscirà forse a giustificare i motivi di un giudizio "genericamente" negativo ed innescherà processi di rivalutazione su molti altri aspetti del territorio.
Per ottenere queste risposte sarà rivolta una particolare attenzione a quei documenti già raccolti da studiosi locali e da centri di documentazione.
Fondamenti culturali
- Paesaggi di un'architettura
Prof. Arch. Alessandro Anselmi - Conoscenza e analisi del paesaggio
Prof. Arch. Annalisa Calcagno Maniglio - La lettura del territorio attraverso le moderne tecnologie
Dott. Maurizio Fea - Roma: la trasformazione dello spazio urbano nel tempo
Prof. Arch. Piero Maria Lugli - La tenera crescita
Prof. Arch. Paolo Portoghesi - Il territorio: le trasformazioni compatibili e non compatibili
Prof. Giuliano Bellezza - Roma: Permanenza e fragilità del sistema storico ambientale
Prof. Arch. Maria Vittoria Calzolari - Le trasformazioni del territorio nel tempo
Prof. Arch. Italo Insolera - L'organizzazione e la difesa del territorio
Arch. Costanza Pera - Gli strumenti di gestione, i diritti e i doveri dei cittadini
Prof. Arch. Piero Ranucci
- Documento del Protocollo d'Intesa (PDF)
- Le ragioni e gli obiettivi
Arch. Angelo Del Corso - A scuola ci andiamo da soli
Arch. Maria Letizia Mancuso